Inceneritori o differenziata?
Un’ottantina di persone ha partecipato venerdì pomeriggio (29 maggio) ad un convegno organizzato dal WWF all’Auditorium della città per un tema di grande attualità: la gestione virtuosa dei rifiuti in contrapposizione all’inceneritore.
E’ stato un pomeriggio veramente interessante… che si è protratto fino alle 21 e 30 con le persone rimaste che si accalcavano intorno ai relatori, a chiedere ancora, a dire la propria opinione…

il pubblico all'Auditorium
Soltanto due i politici presenti: un assessore della Provincia che tuttavia non è rimasto fino alla fine ed un consigliere comunale che faceva anche da cameraman. Seppur invitati, si è notata invece l’assenza di tutti quei candidati alla presidenza della provincia e sindaci che hanno fatto di “no inceneritori – sì raccolta differenziata spinta” la bandiera della loro campagna elettorale.
Presentati da Renata Sgarzi e Augusto De Nato del WWF, si sono alternati al microfono: Patrizia Gentilini, oncologa ed ematologa di Forlì, Gianluigi Salvador, referente di Energia e Rifiuti e Movimento Decrescita Felice, Stefano Triches, direttore di Servizi Ponte, la Società che gestisce la raccolta differenziata spinta a Ponte nelle Alpi.

da sinistra Salvador, Sgarzi, Triches e Gentilini
«Per trentacinque anni mi sono dedicata alle malattie oncologiche in ospedale, – ha esordito la Gentilini, – da quando sono in pensione, mi dedico a tempo pieno al tema della salute dell’ambiente. E devo dire che i rifiuti mi hanno sconvolto la vita.»
Fa parte dell’Associazione dei Medici per l’Ambiente, però, come medico, ha precisato che già nel codice deontologico dei medici, l’articolo 5 dice che il medico è tenuto a considerare l’ambiente come fattore determinante e fondamentale per la salute e che è tenuto a promuove una cultura tale da garantire a chi viene dopo di noi la possibilità di vita. «Se il mondo è ammalato, è impossibile pensare di mantenere la salute in un ambiente che è sempre più ammalato» ha detto e, citando uno scienziato di fama mondiale, ha aggiunto: «Le generazioni a venire non ci perdoneranno i danni che stiamo loro facendo.»
La Gentilini non appartiene a qualsivoglia partito politico, non ha alcun interesse personale in questa sua “crociata”, anzi, si definisce “trasparente e indipendente”. Da due anni viaggia da una città all’altra, tenendo conferenze, partecipando a dibattiti: «Perché – ha spiegato- quando si approfondisce la conoscenza del problema, mettendo a fuoco le implicazioni sull’ambiente, diventa assolutamente impossibile tacere, altrimenti si diventa complici dello scempio che si sta facendo della nostra salute, del nostro pianeta. E mi sono resa conto che quello che manca è l’informazione.» E proprio per mancanza d’informazione si diffonde un sentire comune che il problema dei rifiuti sia risolvibile solamente con la discarica o con l’inceneritore.
Ha supportato le sue affermazioni con diapositive che mostravano l’inceneritore di Brescia, affiancato dalla sua discarica di servizio: ognuno di questi impianti ne ha una. Ecco un esempio delle deleterie conseguenze dell’inceneritore: siccome ogni tonnellata di rifiuti produce 120 chili di ceneri di cui una parte molto pericolosa, in pratica ogni abitante di Brescia riceve 882 chili di ceneri all’anno.
Ha mostrato poi un bosco dove sono erano stati abbattuti gli alberi per far posto ad una discarica, e per contrastare i cattivi odori che arrivavano ad un’altezza di 500 metri si è messo in atto un diffusore di profumo… «Questa è l’Italia!» ha esclamato sconsolata.
Grafici molto efficaci, hanno dimostrato la pericolosità della diossina e altre sostanze prodotte dagli inceneritori, e come questi incidano sull’insorgere del cancro, una malattia che recentemente è aumentata anche nei bambini assieme ad altre malattie che li colpiscono già prima della nascita o durante l’allattamento.
L’Ordine dei Medici della sua Regione e quello dei Medici Francesi hanno chiesto una moratoria sugli inceneritori…«ma nessuno ne parla, non c’è stata alcuna eco sui media perché questi sono in mano ai gruppi di potere ed economici che hanno interessi in questi impianti.»
E mostrando una lista di lavori scientifici dove i dati sono stati mescolati e travisati in modo da giungere a conclusioni completamente contrarie, ha concluso con un’affermazione forte: «La scienza e la medicina non sono sempre al di sopra degli interessi economici e di potere!»
Ed ha proseguito: «In Italia si guadagna di più a bruciare gli escrementi delle galline, che a produrre uova, se andiamo avanti così si modificheranno geneticamente le galline affinché producano solo escrementi…non si può continuare su questa strada… bisogna tornare a lavorare col buon senso!».
A questo proposito si può vedere “Report” del 17 maggio scorso dove si parla di questo e dove si dimostra che a produrre biologicamente ci guadagnano tutti: produttori e consumatori
report
«Riflettiamo su quanto ha affermato un medico americano impegnato per la salute dell’ambiente: « Quando ti dicono che c’è qualcosa di buono per te, di sicuro c’è qualcosa di buono per loro. L’unico che ti può garantire qualcosa di buono, sei tu stesso, quindi sveglia ragazzi! Con la salute non si scherza!»
Vi invito ad ascoltare una delle tante interviste rilasciate dalla Gentilini dove afferma che «gli inceneritori sono “un pacco”!»
Intervista
Salvador ha posto l’accento sulla raccolta differenziata, sulle relative statistiche bellunesi, sui consorzi addetti allo smaltimento (Priula, Vedelago), sulle verità degli inceneritori campani che non sono ancora partiti, ma che in realtà stanno distribuendo i rifiuti in mezza Italia, fino al territorio veronese.
Ha parlato dei pesticidi che stanno avvelenando il terreno, un veleno che ci viene restituito come malattie.
Non c’è altra soluzione che tornare a vivere in modo più armonico con la Natura, dove il precetto più importante si chiama “sobrietà” in contrapposizione con spreco, egoismo, avidità, negligenza, menefreghismo…
Quali i passi da fare?
Responsabilizzare ogni individuo per la raccolta differenziata spinta nei modi giusti, (ogni problema risolto a monte è molto più economico che risolverlo a valle);
tariffa puntuale: si paga in proporzione a quello che si produce;
sistema informativo territoriale per implementare i sistemi di controllo che comprendono la mappatura degli edifici e delle industrie;
passaggio al “porta a porta” in tutti i Comuni;
riuso dei contenitori attraverso la cauzione e il vuoto a rendere.
Il metodo omogeneo e capillare in tutta la Provincia, che porta ad un minimo di rifiuti, è il sistema più sicuro per tener lontano il sorgere di inceneritori.
Ed ha concluso definendo i cassonetti a calotta, chiamati ironicamente “slot machine”, una trovata costosissima (2 mila euro!), ma molto stupida… e c’è da credergli viste le conseguenze immediate che si stanno verificando nel centro storico della Città dove sono stati posizionati da appena un paio di settimane: i sacchetti sono abbandonati attorno e sopra gli stessi, mentre quelli riservati all’umido sono spesso straripanti di sacchetti, ma l’umido è una minoranza.

nuovi cassonetti
Gli obiettivi proposti e in seguito raggiunti: ridurre la produzione dei rifiuti; aumentare la raccolta differenziata; diminuire i costi del servizio che ormai diventavano sempre più alti; togliere i rifiuti dalle strade; far pagare in base ai rifiuti prodotti; evitare di costruire inceneritori o nuove discariche.
Infine, ha preso la parola Triches, direttore di Ponte Servizi, un ente costituito espressamente per condurre la differenziata porta a porta, un progetto fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale
Capillare è stato il coinvolgimento di tutti gli abitanti della zona, le associazioni di categoria, gli amministratori di condominio, le scuole di ogni ordine e grado con visite guidate ai consorzi di smaltimento, le industrie della zona. Sono stati distribuiti i contenitori studiati in modo diverso a seconda della vastità dell’appartamento (per i più piccoli ci sono i contenitori impilabili), il composter, assieme all’opuscolo “Differenziamoli” e l’eco-calendario. Ogni contenitore contiene un microcip che l’operatore legge durante la raccolta ed ha la possibilità di segnalare all’interessato se la raccolta non è fatta a norma. Dopo i primi avvertimenti, se persiste il comportamento scorretto, scatta la multa. C’è attenzione anche ai rifiuti particolari come i pannolini e i pannoloni per non penalizzare le famiglie interessate. L’Ecocentro aperto due anni fa accoglie, separa e manda alla discarica ciò che non si può riciclare. Dal 22% di raccolta differenziata, in circa due anni si è arrivati ad oltre l’83% (marzo 2009) e la quantità di rifiuto secco pro capite è diminuita di dieci volte con una riduzione di costo per le famiglie del 10% e in qualche caso del 40%. «I risultati esemplari sono dovuti ad una collaborazione tra le istituzioni e la gente – afferma Triches – ma molte altre cose sono cambiate: le piazzole dei cassonetti e delle campane sono state restituite al verde pubblico, i cittadini sono soddisfatti e stanno cambiando alcune abitudini, come quella di acquistare i prodotti senza imballaggi, di preferire quelli sfusi ed evitare le borse di plastica.»
A breve partirà la campagna “Porta la sporta” per incentivare questa buona abitudine.
Del resto, dal 1° gennaio 2010, a seguito della Direttiva europea sugli imballaggi, diremo addio ai sacchetti di plastica che molti utilizzano tutti i giorni per la spesa e acquisti in genere, poiché non sarà più possibile utilizzare il polimero (il materiale con cui sono realizzati i sacchetti).
Ma Ponte nelle Alpi non si ferma qui, c’è la volontà di migliorare ancora la percentuale del differenziato e di trasformare l’esperienza in un laboratorio come modello eco compatibile, per tutti quei Comuni che desiderino imitarne l’eccellenza.
Ogni relazione ha suscitato molto interesse fra il pubblico, e quella di Triches ha sollecitato delle domande:
1) Nella campagna d’informazione avete tenuto conto degli stranieri? Come avete comunicato con loro?
2) Nelle mense scolastiche si usano le stoviglie di plastica?
3) Avete riscontrato un aumento di rifiuti abbandonati a bordo strada o altri luoghi?
4) Ponte Servizi è una società comunale che un piccolo comune riesce a mantenere economicamente…
Ecco le risposte di Triches:
1) Abbiamo fornito degli opuscoli con la traduzione, ma non ci sono stati grossi problemi; abbiamo intenzione comunque di approfondire questa tematica per fornire un mezzo di comunicazione sempre più efficace.
2) Per quanto riguarda le scuole, si usano le stoviglie normali che vengono lavate. Abbiamo solo due mense aziendali che utilizzano piatti di plastica, ma abbiamo verificato che è un tipo di plastica che, anche se sporca, viene recuperata nel centro di Vedelago.
Lavoriamo in armonia con le associazioni che promuovono sagre, feste… indicando il modo di differenziare e queste, se seguono correttamente le indicazioni, godono di un servizio gratuito. A breve istituiremo anche un premio per le associazioni virtuose.
3) Questa è una delle obiezioni che ci venivano fatte nelle serate informative. Non abbiamo notato un aumento. Tanto è vero che nelle due giornate ecologiche condotte assieme alla protezione civile, lungo il Piave, nei prati o boschi, sono stati trovati rifiuti molto vecchi. I furbi ci sono sempre, ma non lo sono abbastanza, perché all’interno del sacchetto si trovano sempre indizi che riconducono al responsabile, che si becca la multa. Ma è un fenomeno che non incide sul buon funzionamento del sistema.
4) E’ una società s.r.l. però il capitale della società è comunale. Incide poco sul bilancio del Comune: delle circa 20 persone impiegate, la metà fa parte del Comune, quindi non si è fatto che spostare lo stipendio da una voce all’altra; non c’è consiglio di amministrazione, né menager e io lavoro par- time. Ci vuole un impegno quotidiano al servizio della gente, ma i costi sono contenuti e i risultati si vedono.
Libri consigliati:
“Ecoballe” di Paolo Rabitti.
“L’anticasta – l’Italia che funziona” di Marco Boschini e Michele Dotti.